di Adriano Madonna
Voglio dirti qualcosa su questo simpatico pescetto, che ho trovato sul taglio di mare della Nave di Serapo.
Innanzitutto, le bavose, pesci della famiglia dei blennidi, sono presenti in tutto il Mediterraneo, con numerose
specie, ma la bavosa gialla è praticamente sconosciuta, tant’è che nella maggior parte dei testi di biologia marina
non viene neppure riportata.
Da un paio d’anni, lungo la costa gaetana di Ponente, dove sono situate tutte le spiagge, si è osservato un
abbassamento del livello della sabbia in alcuni punti e un ripascimento sedimentoso in altri. Nella zona dove
ho trovato le bavose gialle, si è formata un’imponente depressione della sabbia, una sorta di ampio “catino”,
al centro del quale è emerso uno scoglio di un paio di metri cubi di volume. Sullo scoglio viveva la suddetta colonia di bavose gialle.
Devo precisare che quello che credevo essere uno scoglio, è risultato, alla luce di
un’attenta prospezione effettuata dalla dottoressa Alessandra Benini, del Parco Flegreo di Baia, un manufatto a
ppartenente a un’opera portuale di età romana. Se ne deduce che sotto il sedimento di Fontania debba esserci,
probabilmente, l’intera struttura dell’eventuale porto della villa del console Gneo Fonteo.
Ritornando alla nostra bavosa gialla, lo scorso inverno ho chiesto la collaborazione della Capitaneria di Porto -
Guardia Costiera di Gaeta, per effettuare alcune prospezioni subacquee, che il comandante Pescatori mi ha
prontamente e gentilmente concesso. In quell’occasione, il collega Umberto Natoli ha realizzato un video trasmesso,
in seguito, sul TG3 Lazio.
Quest’anno, la depressione da cui è emerso il manufatto romano, si è parzialmente ricoperta di sabbia e la bavosa
gialla ha abbandonato il sito, ma si è solo spostata di qualche metro, infatti l’ho trovata, anche se in numero
minore, fra le rocce del piede della Nave di Serapo.
Se vi saranno ulteriori notizie in merito a questa specie ittica, che varrebbe la pena tenere d’occhio come vera
rarità biologica e che potrebbe, di diritto, essere battezzata Blennius caietanus, ti terrò aggiornato.
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